martedì 22 aprile 2008
I'm back
Io sono dietro. Tornato in. Rientrato From Milano, e From Hell. Spiegherò anche questa. Un giorno, quando sarò riposato. Forse.
mercoledì 16 aprile 2008
Opposizione
Impressioni post voto: molte, e confuse.
Innanzi tutto, sono stupito e rattristato dalla scomparsa di un partito di sinistra. A parte che l'ho votato diverse volte, comprese le ultime elezioni, a parte che spesso i leader della sinistra arcobaleno mi suscitassero una profonda antipatia, vuoi per il loro elitaristmo ideologico, vuoi per le teorie utopistiche e senza contatti con la realtà, sono comunque convinto che una forza di sinistra, senza centrismi e con minor tendenza al compromesso, sia necessaria in un paese dove resta nell'ala progressista del parlamento solo un partito che tende sempre di più a schiacciarsi al centro. Parimenti, mi indispettisce non poco la tendenza di una parte del PD di addossare la loro sconfitta alla stessa sinistra arcobaleno: mi sembra scorretto (anche ad aggiungere il 3% ottenuto dall SA al PD, non sarebbe cambiato un granchè), e diventa ridicolo quando si cerca, come fa ad esempio la vignetta di Ellekappa su Repubblica di oggi, di incolpare la gauche della caduta del governo: caduta che, come non mi stancherò mai di ripetere, è stata determinata dall'udeur e dai diniani, che mica erano un commandos di brigatisti travestiti.
Comunque, la vittoria di Berlusconi (o, come dice Uolter, colui-che-non-deve-essere-nominato) non è certo inattesa, ed anche se il PD ha instillato in molti la speranza che fosse possibile per loro se non vincere, almeno non subire una disfatta, non posso dirmi amaramente deluso: sarà che comunque non ci credevo, sarà che le scorse elezioni mi avevano davvero causato un senso di disperata prostrazione, che al confronto oggi sto quasi bene (sarà la primavera o il fatto che mi sono strafatto di cappuccino e biscotti, stamattina).
Insomma, ci ripuppiamo il Berlusca per altri cinque anni, salvo grosse sorprese (non politiche, che sono altmente improbabili, ma piuttosto naturali, che 72 anni non sono pochi), e pazienza, vedremo che altro farà: io sono già alla mia postazione da oppositore: posizione facile da tenere, sia in generale, perchè criticare è più semplice che approvare (specie se devi approvare, tipo, Mastella), sia in particolare per la mia vocazione alla polemica, nel bene o nel male.
Infine: prime impressioni per il nuovo premier: ha subito dichiarato le prime inziative del suo nuovo governo:
1)Il primo cdm lo terremo a Napoli (reazione dei Napoletani: guardate che l'emergenza spazzatura è che ne abbiamo troppa, non occorre che ne portiate dell'altra!).
2)Abolizione dell'ici: primo pensiero mio: "Speriamo non lo faccia, che è la volta buona che bisogna vendere la Sardegna per ripianare il bilancio"; poi ho scoperto che intende solo quella sulla prima casa (mi era sfuggito, in campagna elettorale, sarò stato disattento), e allora la domanda che mi sono posto è stata un'altra: ma non l'aveva già fatto Prodi, con la sua ultima finanziaria (me lo ricordo bene, la classificai nelle "imbarazzanti iniziative di un governo uscente per recuperare consensi a scapito di coerenza e ragionevolezza")? Sono andato a ricontrollare ed in effetti, sarebbe così. Si parla di riduzione, in realtà, visto che è limitata dal reddito (50.000 euro annui) e c'è comunque un massimale fisso; inoltre sono escluse le abitazioni di lusso. Il risultato è, comunque, che ad esempio la mia casa è quasi sicuramente esente (aspetto i bollettini a Giugno, per la conferma ufficiale), come il 35-40% degli immobili. Al di là delle motivazioni alla base dell'uscente governo, quindi, ci troviamo di fronte ad una "tassa sulle successioni 2": Berlusconi dichiara di togliere una tassa contro gli italiani, omettendo che tale tassa colpisce solo una fascia di redditto classificabile sicuramente come elevata, mentre per gli altri non c'era più. Sarò uno condizionato dalla vecchia propaganda comunista, ma il togliere le tasse alle persone con reddito elevato, non mi sembra un priorità...
3)Bonus bebè: niente da dire, se verrà fatto con intelligenza... sempre che Tremonti, appena entrato al ministero dell'economia, non gridi "Povca puttana, ma qui c'è un altvo buco! Comunisti bastavdi!"
Innanzi tutto, sono stupito e rattristato dalla scomparsa di un partito di sinistra. A parte che l'ho votato diverse volte, comprese le ultime elezioni, a parte che spesso i leader della sinistra arcobaleno mi suscitassero una profonda antipatia, vuoi per il loro elitaristmo ideologico, vuoi per le teorie utopistiche e senza contatti con la realtà, sono comunque convinto che una forza di sinistra, senza centrismi e con minor tendenza al compromesso, sia necessaria in un paese dove resta nell'ala progressista del parlamento solo un partito che tende sempre di più a schiacciarsi al centro. Parimenti, mi indispettisce non poco la tendenza di una parte del PD di addossare la loro sconfitta alla stessa sinistra arcobaleno: mi sembra scorretto (anche ad aggiungere il 3% ottenuto dall SA al PD, non sarebbe cambiato un granchè), e diventa ridicolo quando si cerca, come fa ad esempio la vignetta di Ellekappa su Repubblica di oggi, di incolpare la gauche della caduta del governo: caduta che, come non mi stancherò mai di ripetere, è stata determinata dall'udeur e dai diniani, che mica erano un commandos di brigatisti travestiti.
Comunque, la vittoria di Berlusconi (o, come dice Uolter, colui-che-non-deve-essere-nominato) non è certo inattesa, ed anche se il PD ha instillato in molti la speranza che fosse possibile per loro se non vincere, almeno non subire una disfatta, non posso dirmi amaramente deluso: sarà che comunque non ci credevo, sarà che le scorse elezioni mi avevano davvero causato un senso di disperata prostrazione, che al confronto oggi sto quasi bene (sarà la primavera o il fatto che mi sono strafatto di cappuccino e biscotti, stamattina).
Insomma, ci ripuppiamo il Berlusca per altri cinque anni, salvo grosse sorprese (non politiche, che sono altmente improbabili, ma piuttosto naturali, che 72 anni non sono pochi), e pazienza, vedremo che altro farà: io sono già alla mia postazione da oppositore: posizione facile da tenere, sia in generale, perchè criticare è più semplice che approvare (specie se devi approvare, tipo, Mastella), sia in particolare per la mia vocazione alla polemica, nel bene o nel male.
Infine: prime impressioni per il nuovo premier: ha subito dichiarato le prime inziative del suo nuovo governo:
1)Il primo cdm lo terremo a Napoli (reazione dei Napoletani: guardate che l'emergenza spazzatura è che ne abbiamo troppa, non occorre che ne portiate dell'altra!).
2)Abolizione dell'ici: primo pensiero mio: "Speriamo non lo faccia, che è la volta buona che bisogna vendere la Sardegna per ripianare il bilancio"; poi ho scoperto che intende solo quella sulla prima casa (mi era sfuggito, in campagna elettorale, sarò stato disattento), e allora la domanda che mi sono posto è stata un'altra: ma non l'aveva già fatto Prodi, con la sua ultima finanziaria (me lo ricordo bene, la classificai nelle "imbarazzanti iniziative di un governo uscente per recuperare consensi a scapito di coerenza e ragionevolezza")? Sono andato a ricontrollare ed in effetti, sarebbe così. Si parla di riduzione, in realtà, visto che è limitata dal reddito (50.000 euro annui) e c'è comunque un massimale fisso; inoltre sono escluse le abitazioni di lusso. Il risultato è, comunque, che ad esempio la mia casa è quasi sicuramente esente (aspetto i bollettini a Giugno, per la conferma ufficiale), come il 35-40% degli immobili. Al di là delle motivazioni alla base dell'uscente governo, quindi, ci troviamo di fronte ad una "tassa sulle successioni 2": Berlusconi dichiara di togliere una tassa contro gli italiani, omettendo che tale tassa colpisce solo una fascia di redditto classificabile sicuramente come elevata, mentre per gli altri non c'era più. Sarò uno condizionato dalla vecchia propaganda comunista, ma il togliere le tasse alle persone con reddito elevato, non mi sembra un priorità...
3)Bonus bebè: niente da dire, se verrà fatto con intelligenza... sempre che Tremonti, appena entrato al ministero dell'economia, non gridi "Povca puttana, ma qui c'è un altvo buco! Comunisti bastavdi!"
martedì 15 aprile 2008
giovedì 3 aprile 2008
Piccoli Mastella crescono
Una Pizza in compagnia, una Pizza da solo... Leggere certe notizie mi fa credere che, nonstante il ritiro del ceppalonico dalla scena politica nazionale, l'Italia non riuscirà mai a liberarsi dal suo spettro. Il modo di fare politico di Giuseppe Pizza, detto Pino, ricorda tanto il nostro ex guardasigilli e non è certo un caso che siano entrambi usciti dalla palestra DC, partito di cui si professano ambedue gli eredi. Beh, io non vedo che ci sia da vantarsi, ma tant'è...
Io non mi intendo di diritto, sicuramente, e non mi interessa scoprire chi sia il legittimo proprietario dello scudo crociato, ma una cosa mi sembra evidente: qui siamo di nuovo al punto del leader di micro partito, con meno dell'1% dei voti, che ama dettare legge, influenzando l'intero scenario politico, e perchè? Per provare l'ebrezza del potere? Per manie di protagonismo? Per strappare due seggi in più nella coalizione? In tutti i casi, per motivi egoistici, come fu, a mio avviso, il balletto dell'elezione di Marini, e anche la crisi di governo.
La lezione Mastella però non è arrivata alle vetuste orecchie, a quanto pare: il ceppalonico è a casa, ad occuparsi dell'amministrazione comunale (e anche dei processi di famiglia, probabilmente), e non vedo un suo prossimo ritorno sulla scena nazionale (sì, lo so, indulgo nell'ottimismo, a volte); voglio sperare che, magari fra un anno o due, si possa dire che gli italiani non hanno voluto ancora la solita Pizza.
Io non mi intendo di diritto, sicuramente, e non mi interessa scoprire chi sia il legittimo proprietario dello scudo crociato, ma una cosa mi sembra evidente: qui siamo di nuovo al punto del leader di micro partito, con meno dell'1% dei voti, che ama dettare legge, influenzando l'intero scenario politico, e perchè? Per provare l'ebrezza del potere? Per manie di protagonismo? Per strappare due seggi in più nella coalizione? In tutti i casi, per motivi egoistici, come fu, a mio avviso, il balletto dell'elezione di Marini, e anche la crisi di governo.
La lezione Mastella però non è arrivata alle vetuste orecchie, a quanto pare: il ceppalonico è a casa, ad occuparsi dell'amministrazione comunale (e anche dei processi di famiglia, probabilmente), e non vedo un suo prossimo ritorno sulla scena nazionale (sì, lo so, indulgo nell'ottimismo, a volte); voglio sperare che, magari fra un anno o due, si possa dire che gli italiani non hanno voluto ancora la solita Pizza.
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