domenica 10 giugno 2007

Lasciate ogni speranza o voi che vi laureate...

E' finita. La mia vita universitaria è ufficialmente, definitivamente finita. Scaduta anche la piccola proroga datami dall'esame di stato, ho dovuto lasciare la mia casa pisana e trasferirmi, di nuovo, a Bagno di Gavorrano, in casa dei miei (essendo disoccupato, non posso certo permettermi di meglio); che poi non sarebbe un posto del tutto ostile ed estraneo, ma anche per questo mi dispiace... è come, nel monopoli, andare sulla casellina "tornate al via" e senza ritirare le 20000, ma anzi... le finanze piangono, sia per l'assoluta mancanza di fonti di guadagno, sia per la piccola parentesi riminese, che, per quanto divertenete e meritevolissima, ha portato inevitabili uscite.
Comunque non sono questi i problemi... Il dover lasciare gli amici? Già più grave, tuttavia penso, visto il misero centinaio di chilometri che mi separa dalla torre pendente, di poter (e dover) organizzarmi per regolari visite alla combriccola universitaria.
Allora cos'è la sensazione di depressione, anzi di malessere diffuso che ho in questi giorni?
Una cosa la so per certo: mi ha preso in maniera fortissima in alcuni momenti perticolari:
1)Nello smontare la mia casa pisana, e ridurla ad un insieme di pareti spoglie
2)Quando, risistemando la mia stanza, mi sono accorto che era ferma al periodo del liceo e in essa non ci fosse quasi niente che rappresentasse me o comunque la mia vita recente.
3)Nel lavarmi i denti nella casa di giù con il mio spazzolino pisano.
Lo so, possono sembrare delle stronzate, soprattuto l'ultima, ma nell'insieme mi sembra descrivano il senso di "fuori posto" che mi attanaglia in questi giorni. Questa sensazione di spaesamento, certo dovuta più che al cambiamento di luoghi a quello di abitudini, penso sia essa che mi crea quel malessere/depressione, e pace al fatto che alla fine mi è andata bene, perchè non sono tropo lontano dall'università, ed anche qui ho molti amici, oltre alla famiglia...
Non so, penso che questa patologia da post-laurea non sia una cosa così da sottovalutare, credo coinvolga profondamente molte persone e che sia più o meno sentita da tutti; si dovrebbe fare qualcosa, chessò, un giorno all'anno di festa nazionale, in cui gli studenti fuori sede e pendolari tornino agli atenei di proveneienza, e magari riprendano la vita universitaria, così, per non lasicare quei momenti solo come ricordi... vabbè, direi che con le cazzate per oggi sono a posto...
ps. ovviamente, non avendo più la connessione flat ad alta velocità fornitami dall'università, ed essendo invece tornato al vecchio 56k, credo proprio che avrò molto meno tempo per internet in generale e il blog in particolare... quindi, niente polemiche su siti non aggiornati, ok Nico e Chicca?