domenica 30 dicembre 2007

Post sfaticato

Visto che sono più o meno in vacanza, e quindi avrei tempo per aggiornare il blog, ovviamente non lo faccio, per mille ragioni (fasulle), e soprattutto perchè sono uno scansafatiche; e dire che i giorni trascorsi hanno meritato di diritto l'aggettivo "pieni", fra incazzature, divertimenti, innamoramenti-lampo e figure di merda colossali (gli ultimi due eventi drammaticamente legati fra loro); se un giorno sarà il caso, magari ne parlerò. Nel frattempo, per fare servizio pubblico (altro che la Rai), metto di seguito la trascrizione di una parte del monologo di Decameron mai andato in onda ed eseguito a teatro, come è stato pubblicato dal "Manifesto" del 18 dicembre, godetevelo pure:

Stralci del monologo dal «Decameron»

Tutto quello che dovete sapere sulla «Spe salvi»
Il quiz della settimana: quali fra questi intellettuali non è citato da papa Ratzinger nell'ultima enciclica? Sant'Agostino, Kant, Adorno o De Sade?


Dice: «Daniele, come fai a sopportare la chiusura di Decameron?» Come faccio a sopportare la chiusura di Decameron? Penso a Giuliano Ferrara in una vasca da bagno, con Berlusconi e Dell'Utri che gli pisciano addosso, Previti che gli caga in bocca e la Santanchè in completo sadomaso che li frusta. Mi dispiace molto che abbiano chiuso Decameron. Proprio adesso che Berlusconi mi aveva telefonato per piazzare un'attrice in uno sketch. Uuuuh! Stasera sono proprio elettrico. Sarà che mi devono arrivare. Benvenuti a 'Decameron'. Politica, sesso, religione e morte. Qua a Roma è arrivato l'inverno. Fa molto freddo. Fa talmente freddo che le minorenni sulla Salaria offrono pompini gratis ai ciccioni. Un mio amico va a puttane sulla Salaria. Gli ho detto che in giro è pieno di ragazze oneste e rispettabili. Sì, mi fa lui, ma quelle non posso permettermele. Fa veramente molto freddo.
(...) Qualcuno mi ha chiesto: «Daniele, perché ce l'hai con la religione?». Perché mi sono convinto che le religioni sono pericolose. Operano un plagio di massa che ha una funzione sociale di controllo; e che diventa pericolosissimo quando la religione tende a far coincidere il peccato col reato, e a condizionare l'attività dei governi. Gli esempi sono sempre all'ordine del giorno (staminali, pacs, eutanasia) e ormai insopportabili. Ricorderete come la Chiesa si sia opposta alla ricerca sulle staminali degli embrioni perché «l'embrione è uno di noi, è già persona». C'erano però tre contro-argomenti formidabili: a) Quello teologico. S.Tommaso nega agli embrioni la resurrezione, in quanto privi di anima razionale, e pertanto non ancora esseri umani. (Supplemento alla Summa Theologiae, 80, 4); b) Quello pragmatico. La Chiesa nega il battesimo ai feti abortiti in modo spontaneo. Nella prassi, cioè, la Chiesa non considera il feto una persona finché non nasce vivo. C) Quello naturale. Di tutti i concepiti, solo il 15-20% riesce ad annidarsi nell'utero materno. La natura stessa, cioè, non tutela così tanto il diritto alla vita del concepito, diritto che però si arroga la Chiesa. È stata poi la scienza, e non la religione, a scoprire, la settimana scorsa, che è possibile ricavare cellule staminali anche da tessuti adulti. Con la nuova ricerca sulle staminali, gli scienziati ritengono che adesso potremmo fare grandi progressi, dalla cura del Parkinson alla rigenerazione della spina dorsale nel centrosinistra. Abbiamo poi visto le mille pressioni vaticane per ostacolare prima i pacs, poi i dico, e adesso i cus. La Chiesa ostacola i patti civili perché minacciano la santità del matrimonio, come se si potesse considerare sacro tutto quello che si fa davanti a un sacerdote. In realtà, lo sappiamo, il motivo vero è che la Chiesa teme le unioni omosessuali. Ma se è un tema così importante, com'è che Gesù non dice una parola in proposito? Gesù non dice una parola su questo, ma tante sulla tolleranza, l'accettazione, il non giudicare, il frequentare i reietti e gli ultimi. La Bibbia dice: «Non guardare la pagliuzza nell'occhio del tuo vicino, ma la trave nel tuo occhio». Al che i gruppi gay hanno replicato: «Se la trave te la metti nell'occhio, lo stai facendo in modo sbagliato». La regola della convivenza umana è terrestre, non divina: ogni uomo deve poter decidere su di sé. E invece mille ostacoli. Col paradosso che i nostri parlamentari, per tenersi buoni i voti vaticani, da anni negano a noi, cittadini che li eleggiamo, i diritti che per sé loro si sono già attribuiti: da ben 16 anni, i parlamentari conviventi hanno gli stessi diritti dei parlamentari sposati.
(...) Ecco papa Ratzi. Ride. Riderei anch'io se la mia ditta non pagasse le tasse. Ma la Chiesa non fa che rispettare il dettame evangelico. Gesù disse: «I miti erediteranno la terra». Ed evitò astutamente di parlare della tassa di successione. Comunque, alla Chiesa piace travalicare i limiti concordatari. Quando la Chiesa provò a fare la morale al governo spagnolo, nel gennaio di due anni fa, Zapatero convocò il nunzio apostolico e gli tirò le orecchie. Da noi chi tira le orecchie al cardinal Bertone, la Binetti? Oh, questa battuta rovinerà la mia amicizia col cardinal Bertone. Niente più orge sadomaso a casa sua.
(...) Avete letto l'ultima enciclica di Papa Ratzi? E chi, non l'ha letta? È così amena! È più divertente di un barile pieno di anguille. Spe salvi, salvi nella speranza. Un testo sulla superiorità della fede cristiana, che esalta la sofferenza, perché avvicina alle sofferenze di Cristo. Cristo è morto in croce per i nostri peccati! Uuh, ma così ci fa sentire troppo in colpa! Non poteva solo lussarsi un'anca, per i nostri peccati? L'enciclica è piena di citazioni colte. E questo è il quiz della settimana: quali fra questi intellettuali non è citato da papa Ratzi nell'ultima enciclica? Sant'Agostino. Kant. Adorno. De Sade. E la risposta è: De Sade. La Spe salvi, sorpresa! è una dura condanna della modernità. Il giorno che venne eletto, dissi in teatro: «Hanno eletto il nuovo papa. È il cardinal Ratzinger. Subito condannato di nuovo Galileo». Non mi sbagliavo. Dopo un mese Ratzi disse: «La risposta alla modernità è Cristo». Io ho 46 anni, nella mia vita ho imparato una cosa: se la risposta è Cristo, la domanda è sbagliata. Non dimentico che l'Europa moderna, laica, del commercio e della democrazia, appare col Rinascimento, nel momento in cui il cristianesimo, scosso dalla Riforma, comincia a perdere il controllo sull'organizzazione sociale. E non dimentico che la repubblica, la separazione dei poteri, il suffragio universale, la libertà di coscienza, l'eguaglianza dell'uomo e della donna non derivano dalla religione, che li ha anzi a lungo combattuti. E non dimentico che, grazie alla rivoluzione francese, le adultere occidentali non vengono lapidate... Ratzi attacca l'illuminismo, ma la Chiesa in 18 secoli non abolì la schiavitù, cosa che fece la Prima Repubblica francese del 1794. D'altra parte è noto che la Chiesa è lenta ad abbracciare la modernità. Fino a poco tempo fa, la loro idea di portatile era un chierichetto. Aver fede significa sospendere il proprio pensiero razionale. Ogni religione dice al mondo: «Noi non crediamo ai fatti». Non posso dar retta a chi crede di parlare con Dio, dai! È da psicotici! Dico: se Dio avesse voluto che credessimo in lui, sarebbe esistito. Le religioni sono un fatto culturale. È tutto molto relativo. (...) Mi piacerebbe che il papa una domenica si affacciasse su S.Pietro e dicesse: «Sapete una cosa? Nessuno ne sa niente. Siete liberi!».
(copyright Krassner entertainment)

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Ah, vabbè, dimenticavo: Auguri a tutti, buona fine e buon principio, buone feste, etc.etc.

giovedì 13 dicembre 2007

Circo 2 (Professionale)

Siore e Siori, eccoci qui di fronte all'esibizione di uno dei più grandi artisti viventi dell'acrobazia verbale, dell'equilibrismo oratorio e del trasformismo più estremo (quello che consiste nell'apparire martire agli occhi delle proprie vittime):
Il nano-acrobata-clown-musicista Silvio "Bagonghi" Berlusconi!
Applausi del pubblico
Ecco, il veterano della pista si trova in una situazione alquanto preoccupante: alla sua destra, i suoi ex alleati, con in mano manganelli e rami di ulivo (o meglio, randelli), che attendono solo di poterlo avere sotto mano(legno); alle sue spalle, gli "amici" di sempre, che possono sostenerlo, ma non gli permetteranno di ritirarsi (le lupare sostengono il concetto), alla sua sinistra un possibile alleato, l'equilibrista-capo Veltronius, sospeso su una corda fra tigri e leoni, che vuole tendergli una mano, ma gli chiede in cambio collaborazione, condizione che a Silvio fa ribrezzo... Ed infine, davanti, la nemesi di sempre, i crudeli magistrati, i terribili tutori dell'ordine e (orrore!) della giustizia: li vediamo, feroci nelle loro toghe, con spietati visi troppo seri per questa pista, che mostrano tutta la loro malvagità nello stare seduti sui loro scranni, senza ridere e partecipare allo spettacolo attivamente... che loschi figuri!
Ma concentriamoci sulla star: ecco che i riflettori lo illuminano, sulla cima della sua montagna di sterco da cui spuntano le amichevoli facce delle sue spalle: riconosciamo, fra gli altri: Bondi, Bonaiuti e Ferrara, che costituisce da solo la metà della massa coprologica; come potrà, il loro sire, salvarsi questa volta? Dovrebbe provare il suo cavallo di battaglia: un triplo carpiato verbale con ritorsione di accusa, ma è un numero molto difficile, e rischiosissimo...
Ecco, sta alzando una delle sue mani paffute: il riflettore viene puntato su di lui, il pubblico ammutolisce; la sua voce risuona nell'arena, chiara e vibrante di sdegno:
"Vogliono sabotare il dialogo sulle riforme!"
Grida, e punta il dito agli uomini seduti davanti a sè, che si guardano, fra il disorientato e l'incredulo; Veltronius si rivolge a loro, con sguardo di disapprovazione, ed il nano malefico ne approfitta per saltare sulla corda con rapido balzo, gattarlo fra i felini e mettersi in salvo, mentre le lupare sparano (verso i magistrati, ma per festeggiare), gli ex-alleati scuotono la testa fra le lacrime ed il pubblico va in estasi! (Almeno, metà del pubblico... magari il 30%... ok, ok, solo la claque che si era portato da casa...)
Calano le luci, si chiude lo spettacolo

domenica 9 dicembre 2007

Sono stanco

E' tutto inutile
E' un gioco inutile
E' sempre inutile
Puoi solo perdere
Cambiano le regole
ma non serve a niente vincere

Questo è il mood corrente. Silvestri parla di un ragazza, io più che altro della vita. Sarà il tanto lavoro(per modo di dire, visto che sono pagato solo a metà...), sarà la mancanza di Pisa(non credevo l'avrei mai detto), ma sono stanco.

Sta' zitto non parlare
Sta' zitto non parlare
Sta' zitto non parlare

lunedì 3 dicembre 2007

Circo

Ho cominciato ad usare la videocamera, che mi è arrivata da poco come regalo di laurea in ritardo, ed ho deciso di utilizzarla per scopi educativi, ovviamente; purtroppo non vado più a scuola e quindi non posso filmare gli episodi di bullismo o le pornoprof, quindi ripiego su un documentario della serie "la natura ci impara", che illustra l'eterna lotta fra bestialità ed umanità, fra istinto e ragione, fra un uomo ed un cane (ferocissimo!), della mortale razza salsicciometiccio:



Ovviamente, nella produzione di tale video non è stato fatto del male ad alcun cane, ma piuttosto mi sono beccato IO una dentata, ma di ciò, agli animalisti, importa men che nulla.