Un breve post per celebrare la mia abilitazione alla professione veterinaria (o veterinaia, come dicono i miei simpatici amici ingeNIeri...); oggi, con la conlusione dell'esame di stato, posso finalmente pagare profumatamente un ordine professionale per avere il diritto a prescrivere farmaci stupefacenti, e molte altre cose simpatiche (e il fatto che non me ne sovvenga nesuna, al momento, mi preoccupa un po', ma tant'è...).
Ah, e poi domani me ne parto per rimini, onde fare una tre giorni di congresso-mare-cazzeggio- raudiepynoli... Quindi, buon viaggio a me!
mercoledì 30 maggio 2007
venerdì 25 maggio 2007
Voglia di studiare saltami addosso...
Facendosi vicina la data dell'esame di stato (martedì e mercoledì, per la precisione), dovrei cominicare a sentire la pressione pre-esame, ed impegnarmi un bel po' di più nello studio... Come si può intuire dal fatto che sto scrivendo questo post, non è così.
Non ci posso fare nulla, non riesco ad accusare la tensione dell'esame che si avvicina, sarà il fatto che mi sembra una colossale stronzata, 'sto esame che vorrebbe dimostrare tutto e nulla: come si può pensare di riassumere in una prova (composta da quattro orali) i cinque (7) anni di studi che uno si è fatto con notevole fatica? E poi, ha senso testare una persona su discipline che non vuole e non sarà obbligata ad esercitare?
Mi spiego: io, laureato, so già quello che voglio fare da "grande": ovverosia il veterinario da ambulatorio, di cani gatti ed altri "piccoli animali" (da denominazione ufficiale); quindi perchè mi si chiede di dimostrare le mie capacità nel riconoscere i fegati di bovini, o di valutare lo strato di lardo di un maiale o ancora di sapere quale cazzo di malattia delle vacche mi costringe a sterminare un allevamento?
Dice: "Ma una volta abilitato potresti trovare impiego in un qualunque campo, e bisogna che tu abbia le conoscenze per tutti questi lavori." E 'sti cazzi! Ma chi ve l'ha chiesto? E' come se uno va a chiedere la patente B e gli dicono che deve fare le guide per moto, autobus e camion, perchè hanno unificato le patenti.
Sarà possibile che all'università si dica agli studenti che devono specializzarsi, che il futuro va in quella direzione e poi lo stato è il primo a non considerare questo fatto (innegabile, per chiunque sia nel settore)? Mah...
Ah, infine faccio notare (e non c'entra niente) che il Biondo ha deciso di dotarsi di blog (copione, dico io), ed il link lo trovate, al solito, qui accanto.
Non ci posso fare nulla, non riesco ad accusare la tensione dell'esame che si avvicina, sarà il fatto che mi sembra una colossale stronzata, 'sto esame che vorrebbe dimostrare tutto e nulla: come si può pensare di riassumere in una prova (composta da quattro orali) i cinque (7) anni di studi che uno si è fatto con notevole fatica? E poi, ha senso testare una persona su discipline che non vuole e non sarà obbligata ad esercitare?
Mi spiego: io, laureato, so già quello che voglio fare da "grande": ovverosia il veterinario da ambulatorio, di cani gatti ed altri "piccoli animali" (da denominazione ufficiale); quindi perchè mi si chiede di dimostrare le mie capacità nel riconoscere i fegati di bovini, o di valutare lo strato di lardo di un maiale o ancora di sapere quale cazzo di malattia delle vacche mi costringe a sterminare un allevamento?
Dice: "Ma una volta abilitato potresti trovare impiego in un qualunque campo, e bisogna che tu abbia le conoscenze per tutti questi lavori." E 'sti cazzi! Ma chi ve l'ha chiesto? E' come se uno va a chiedere la patente B e gli dicono che deve fare le guide per moto, autobus e camion, perchè hanno unificato le patenti.
Sarà possibile che all'università si dica agli studenti che devono specializzarsi, che il futuro va in quella direzione e poi lo stato è il primo a non considerare questo fatto (innegabile, per chiunque sia nel settore)? Mah...
Ah, infine faccio notare (e non c'entra niente) che il Biondo ha deciso di dotarsi di blog (copione, dico io), ed il link lo trovate, al solito, qui accanto.
giovedì 10 maggio 2007
Post sentiti
Per non dare soddisfazione alla kikka, aggiorno subito il blog, che mica ho bisogno di 10 messaggi di incoraggiamento, IO... E visto che non saprei di che parlare (anche se ce ne sarebbero di polemiche da montare...), farò una cosa squallidissima: la recensione del film.
Lunedì ho visto "Mio fratello è figlio unico", e devo dire che, nonostante mi aspettassi un bel film, non mi aspettavo un così bel film; una cosa che accade di rado.
Non farò spoiler sulla trama, perchè penso sia giusto che chiunque vada a vederlo, però devo dire che la storia mi è piaciuta molto, meno melensa di quello che avrebbe potuto essere, e con molti spunti di commedia piuttosto divertenti. Si ride e si piange poco, mi piacciono questi film... e resta comunque spazio per la riflessione amara, di disillusione, sia politica che della vita in generale.
Il protagonista fa un percorso di evoluzione politica "al contrario": anzichè partire dall'apolitica per andare a sinistra, spostarsi a destra e poi rifugiarsi nella rassicurante chiesa, inizialmente è orientato alla carriera ecclesiastica, poi preferisce il fascismo, dopodichè fa il comunista per, alla fine, provare disgusto per tutti i gruppi di potere. Accio, visto come "il cattivo", la pecora nera della famiglia, in realtà è spinto dalla necessità di aiutare gli "ultimi", di cui sente di fare parte, con tutti i suoi parenti... prende questa sua necessità sempre troppo sul serio, sicuramente più di quanto non lo facciano gli altri, ed alla fine decide che l'unica cosa da fare e tirarsi su le maniche e pensarci da solo. Non so se sono stato convincente, ma se volete il mio parere, esiste un motivo per andare a vedere questo film che di per sè vale il prezzo del biglietto: se pensate che nella sala con voi c'è qualche ragazzina che è venuta apposta per vedere Scamarcio... BWAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHA
Lunedì ho visto "Mio fratello è figlio unico", e devo dire che, nonostante mi aspettassi un bel film, non mi aspettavo un così bel film; una cosa che accade di rado.
Non farò spoiler sulla trama, perchè penso sia giusto che chiunque vada a vederlo, però devo dire che la storia mi è piaciuta molto, meno melensa di quello che avrebbe potuto essere, e con molti spunti di commedia piuttosto divertenti. Si ride e si piange poco, mi piacciono questi film... e resta comunque spazio per la riflessione amara, di disillusione, sia politica che della vita in generale.
Il protagonista fa un percorso di evoluzione politica "al contrario": anzichè partire dall'apolitica per andare a sinistra, spostarsi a destra e poi rifugiarsi nella rassicurante chiesa, inizialmente è orientato alla carriera ecclesiastica, poi preferisce il fascismo, dopodichè fa il comunista per, alla fine, provare disgusto per tutti i gruppi di potere. Accio, visto come "il cattivo", la pecora nera della famiglia, in realtà è spinto dalla necessità di aiutare gli "ultimi", di cui sente di fare parte, con tutti i suoi parenti... prende questa sua necessità sempre troppo sul serio, sicuramente più di quanto non lo facciano gli altri, ed alla fine decide che l'unica cosa da fare e tirarsi su le maniche e pensarci da solo. Non so se sono stato convincente, ma se volete il mio parere, esiste un motivo per andare a vedere questo film che di per sè vale il prezzo del biglietto: se pensate che nella sala con voi c'è qualche ragazzina che è venuta apposta per vedere Scamarcio... BWAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHA
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